Messa in Coena Domini

Con la Messa vespertina “in Coena Domini” daremo inizio nella Chiesa parrocchiale, alle ore 19:00, al Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua.
Il Triduo è unica liturgia: nella Messa di stasera l’assemblea non viene congedata ma si scioglie in silenzio; Venerdì santo, l’Azione Liturgica inizia nel silenzio, senza introduzione e termina nel silenzio e senza congedo. La Veglia Pasquale inizia con il lucernario, senza segno di croce e senza saluto; solo alla fine della Veglia si trova la benedizione finale e il congedo.
“Con la memoria dell’Ultima Cena, Gesù istituì il Memoriale della sua Pasqua, dando compimento al rito pasquale ebraico. Secondo la tradizione, ogni famiglia ebrea, radunata a mensa nella festa di Pasqua, mangia l’agnello arrostito, facendo memoria della liberazione degli Israeliti dalla schiavitù d’Egitto; così nel cenacolo, consapevole della sua morte imminente, Gesù, vero Agnello pasquale, offre sé stesso per la nostra salvezza (cfr. 1Cor 5,7). Pronunciando la benedizione sul pane e sul vino, Egli anticipa il sacrificio della croce e manifesta l’intenzione di perpetuare la sua presenza in mezzo ai discepoli: sotto le specie del pane e del vino, Egli si rende presente in modo reale col suo corpo donato e col suo sangue versato. Durante l’Ultima Cena, gli Apostoli vengono costituiti ministri di questo Sacramento di salvezza; ad essi Gesù lava i piedi (cfr. Gv 13,1-25), invitandoli ad amarsi gli uni gli altri come Lui li ha amati, dando la vita per loro. Ripetendo questo gesto nella Liturgia, anche noi siamo chiamati a testimoniare fattivamente l’amore del nostro Redentore”.

 

La Lavanda dei piedi
La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un asciugatoio che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola. Questa lavanda è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.

Altare della reposizione
Al termine della Messa in Coena Domini il celebrante non scioglie l’assemblea con il consueto congedo. Anzi, al termine dell’orazione dopo la comunione si forma una processione che si snoda attraverso la chiesa fino al luogo preparato ad accogliere il pane eucaristico: l’Altare della reposizione.
Dalle ore 22:30 e fino alla mezzanotte ci ritroveremo in preghiera davanti all’Altare della reposizione mentre i giovani animeranno con i canti liturgici.

Scarica testo della veglia di preghiera

Potrebbero interessarti anche...