La GMG, esperienza di Dio. Il racconto di una nostra giovane dopo Lisbona

Ad una settimana quasi dalla fine del grande evento della giornata mondiale della gioventù con il nostro Papa Francesco a Lisbona vogliamo ritornare a quella stupenda marea di un milione e mezzo di giovani che hanno mostrato il volto bello della nostra Chiesa. Lo facciamo con Annapaola, una diciannovenne della nostra comunità e voce del nostro coro parrocchiale, da poco diplomata al Liceo Classico, che ha voluto fortemente andare a Lisbona per vivere questa esperienza unica insieme ad altri giovani del movimento dei focolarini che frequenta da quando era piccola. È tornata felicissima e perciò l’abbiamo intervistata.

Annapaola, ci racconti una giornata della tipo della GMG appena trascorsa?

Una giornata durante la GMG non smette mai di stupire: conoscere, abbracciare, raccontarsi a persone che vengono da ogni parte del mondo è un’emozione unica, specialmente se queste sono lì per il tuo stesso obiettivo. Così lontani per la nostra cultura, il paese di provenienza, eppure la fede era il “file rouge” che legava ognuno di noi. L’incontro con il Papa poi è stato a dir poco emozionante e le sue parole, seppur semplici, fanno breccia nel cuore di ognuno di noi, sempre. Di tanto in tanto ci siamo lasciati anche un po’ trasportare dalla vena turistica: abbiamo visitato Lisbona e approfondito ancora di più le tradizioni portoghesi.

Quali sono le cose più belle che hai vissuto e che porterai con te?

Quelli di comunione sono stati tra i momenti più belli di questa esperienza: mi è capitato di ascoltare più volte punti di vista di sconosciuti durante le catechesi mattutine o semplicemente attraverso chiacchierate con altri “Pellegrini”. Sento di aver vissuto tante vite, tante culture in soli sette giorni. È incredibile!

Perché la proporresti come esperienza da fare ad un giovane come te?

Credo che qualsiasi giovane debba provare almeno una volta questa esperienza unica. La GMG mi ha insegnato a vivere l’attimo, a vivere della volontà di Dio e a fidarmi delle strade che Lui stesso vuole propormi. Esperienze come queste ci permettono non solo di lavorare su noi stessi ma anche sul rapporto con gli altri: non è facile vivere per una settimana con persone talvolta sconosciute, trovare un punto di incontro risulta difficile, eppure è proprio lo “stare insieme” che mi ha permesso di vivere nella serenità quella settimana. I miei amici, i nuovi che ho conosciuto, le esperienze di fede che ho vissuto, sono tutti piccoli mattoncini che si sono sommati agli altri che fino ad ora avevo custodito nella mia vita e credo che mi abbiano migliorato. Mi sento piena di vita e con il cuore in pace. Per me questa è stata dal primo all’ultimo momento una vera e propria “esperienza di Dio”: mi ha preso la mano ed io, fidandomi di Lui, ho potuto immergermi totalmente in questa travolgente esperienza.

Grazie Annapaola per questa condivisione e per il racconto di questa esperienza che non avevi mai fatto e che penso ti rimarrà nel cuore per sempre così come è avvenuto a tanto altri che ormani ora sono un poco meno giovani ma che in queste giornate mondiali della gioventù hanno trovato lo spunto per cambiare in meglio la propria vita.

Prossime tappe allora Giubileo 2025 e poi Seul 2027 per seminare nel cuore dei nostri giovani semi di fede, di speranza e di pace.

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